giovedì, Novembre 21, 2024
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SFIDA AL DESTINO E SACRIFICIO: GIUSEPPE MANTO L’AUTORE DI THE POET AND THE WEEDER SVELA IL LEGAME PROFONDO TRA EPICA E NARRAZIONE

Cosa l’ha ispirata a scrivere questa storia d’amore epica e tragica?

 L’ispirazione per questa storia è nata dal fascino della mia terra e le sue antiche leggende, dal desiderio di esplorare le emozioni forti come l’amore proibito e la tragedia.
La leggenda di Corrado e Agata, è una storia che mi raccontavano i miei nonni da bambino, e da lì ho voluto dare voce a due personaggi complessi capaci di suscitare emozioni ed empatia

Nel testo sono presenti elementi autobiografici o riferimenti personali?

Anche se The Poet and the Weeder racconta una storia ambientata in un contesto diverso dal mio, ci sono sicuramente elementi che riflettono parte del mio vissuto e delle mie emozioni. Nei personaggi ho riversato alcuni dei miei pensieri sulla vita, l’amore e la ricerca di senso, temi che sono molto personali. Inoltre, il legame con le radici siciliane è per me significativo: attraverso questa storia, desideravo trasmettere l’amore per la mia cultura e la bellezza della Sicilia. In un certo senso, questo libro è anche un omaggio a quei legami che, pur nella distanza, ci mantengono uniti a ciò che siamo. 

La Sicilia è descritta come un personaggio a sé, un osservatore silenzioso e partecipante della tragedia. Cosa rappresenta la Sicilia per lei e come ha influito sulla narrazione?

“La Sicilia per me è molto più di uno sfondo: è un’anima viva, con una storia millenaria, una terra ricca di un vasto patrimonio oltre che storico, anche artistico e culturale, un luogo carico di mistero e di passione. Nel libro, la Sicilia non è solo un paesaggio, ma un testimone silenzioso delle vicende umane, una terra che assorbe e riflette le emozioni dei personaggi. Questa isola rappresenta il contrasto tra bellezza e asprezza, tra vita e morte, esattamente come l’amore e la tragedia che si svolgono nella storia. La sua presenza nella narrazione è quasi tangibile, come una forza che guida e insieme intrappola i protagonisti, influenzando il loro destino e intensificando i loro legami. La Sicilia è per me una costante fonte di ispirazione: ogni angolo ha qualcosa da raccontare, e attraverso il libro ho cercato di rendere omaggio a questa terra unica, che è parte integrante della mia identità.” 

Il personaggio di Ade è rappresentato con una gelosia possessiva che minaccia il legame tra i protagonisti. Perché ha scelto proprio Ade come antagonista e simbolo della forza ineluttabile del destino?

“Ade rappresenta l’inevitabilità del destino, una forza antica e implacabile che non si piega alle emozioni umane. Scegliere lui come antagonista ha aggiunto alla storia una dimensione mitica e universale: Ade non è solo il dio dell’oltretomba, ma anche il simbolo della gelosia possessiva e dell’amore che non conosce limiti, neanche quelli della morte. La sua presenza nella storia sottolinea il conflitto tra la volontà dei protagonisti di stare insieme e la forza inarrestabile del fato, che minaccia costantemente di separarli. Ho voluto che Ade incarnasse non solo una minaccia, ma anche il peso del passato e delle scelte che si riflettono nelle loro vite, rendendo il legame tra i protagonisti ancora più struggente e profondo.”

Agata, in particolare, sembra incarnare la ribellione contro l’ineluttabilità del fato. Cosa rappresenta, secondo lei, il sacrificio finale di Agata?

 Il sacrificio di Agata rappresenta il coraggio di sfidare il destino, un atto di ribellione contro l’ineluttabilità del fato. Agata è una figura che incarna la speranza e la forza di chi non si arrende, di chi è disposto a rischiare tutto pur di vivere pienamente l’amore e la libertà. Il suo sacrificio, quindi, è molto più di una rinuncia: è la scelta consapevole di affermare il proprio potere anche di fronte a forze più grandi di lei. Attraverso Agata, ho voluto esplorare il tema dell’autodeterminazione, del desiderio di liberarsi dai vincoli imposti dal passato e dalle aspettative, e la forza di lottare per ciò che si crede giusto, anche a costo della propria vita.” 

Nel libro, l’amore tra Corrado e Agata è descritto come una “meditazione sul destino e sulla lotta contro il sovrannaturale”. In che modo il tema della sfida al destino è importante per lei e per il libro?

Il tema della sfida al destino è centrale per me e per la storia tra Corrado e Agata. Questo amore rappresenta un’ostinata ricerca di significato e di libertà, un tentativo di affermare la propria identità anche contro forze apparentemente insormontabili. La loro lotta contro il sovrannaturale, incarnato da figure come Ade, simboleggia la tensione tra il desiderio umano di autodeterminazione e le forze invisibili che spesso governano la nostra vita. Ho voluto esplorare come, nonostante le avversità e i limiti imposti dal destino, l’amore e la volontà possano portare i protagonisti a tentare l’impossibile. In fondo, la loro storia è una riflessione sull’importanza di non arrendersi, di continuare a lottare per ciò che è veramente importante, anche se il mondo sembra volerci negare quella possibilità.”

La mitologia e la cultura classica sono parte integrante della storia. Quali miti o fonti classiche l’hanno influenzata maggiormente nella stesura di questo romanzo?

La mitologia greca e romana sono state una fonte fondamentale di ispirazione per questa storia. In particolare, il mito di Orfeo ed Euridice ha influenzato profondamente il rapporto tra Corrado e Agata: il loro tentativo di superare i confini tra la vita e la morte per amore riecheggia quella struggente ricerca dell’impossibile. Anche la figura di Ade, con la sua gelosia e il ruolo di guardiano dell’aldilà, è stata modellata sui racconti classici che lo dipingono come una presenza implacabile ma non priva di complessità. Infine, il concetto di destino, tanto presente nella tragedia greca, ha dato forma all’intero racconto, creando un intreccio dove l’amore e il sacrificio sfidano le forze del fato. Questi elementi della mitologia e della cultura classica hanno aggiunto profondità e intensità alla storia, donando ai protagonisti un’aura quasi epica. 

Il canto di Agata dopo la morte di Corrado è descritto come un “inno alla memoria e all’amore eterno.” Quale ruolo ha, secondo lei, la musica e il lamento nella trasmissione di un’emozione o di una memoria universale?

 La musica e il lamento hanno il potere di trascendere le parole, toccando corde emotive che sono universali e senza tempo. Nel canto di Agata, il dolore per la perdita di Corrado si trasforma in un inno che parla a chiunque abbia amato e perso qualcuno di caro. La musica diventa un veicolo per la memoria e per l’amore eterno, un modo per preservare il ricordo e trasformarlo in qualcosa di vivo e potente. Il lamento, in particolare, è un’espressione ancestrale di dolore e nostalgia che attraversa le culture e le epoche, legandoci ai nostri antenati e alla nostra umanità comune. Con questo inno, Agata non solo onora Corrado, ma riesce a dare voce a un’emozione che va oltre il suo tempo e il suo mondo, creando un ponte tra passato e presente, tra amore e perdita.

Questo romanzo si conclude con il sacrificio di Agata come atto di libertà. Qual è il messaggio principale che desidera trasmettere ai lettori riguardo al libero arbitrio e alla volontà individuale?

 Con il sacrificio finale di Agata, desidero comunicare ai lettori che, nonostante le forze del destino e le circostanze spesso sfavorevoli, il libero arbitrio e la volontà individuale rimangono poteri straordinari. Agata sceglie di sacrificarsi non come atto di sottomissione, ma come un’affermazione della sua libertà e della sua identità. È il suo modo di rivendicare il controllo sulla propria vita e sul proprio amore, anche di fronte a un fato che vorrebbe annullarla. Attraverso il suo sacrificio, il romanzo cerca di ispirare i lettori a credere nella propria forza interiore, nel valore delle proprie scelte e nel coraggio di essere fedeli a se stessi, anche quando le circostanze sembrano voler imporre un destino diverso. 

Corrado, essendo un poeta, rappresenta il potere delle parole e della poesia. Come vede il ruolo della poesia nell’affrontare o esprimere emozioni travolgenti come l’amore e la perdita?

La poesia è uno strumento unico per dare forma alle emozioni più profonde, quelle che spesso risultano difficili da esprimere con parole comuni. Corrado, in quanto poeta, usa il linguaggio non solo per descrivere l’amore e la perdita, ma per trasformarli in qualcosa di eterno e universale. La poesia diventa il mezzo attraverso cui elabora le sue emozioni, le accoglie e le rende tangibili, quasi immortali. Credo che la poesia abbia il potere di accedere a verità profonde e di dare voce a sentimenti che, altrimenti, rimarrebbero sommersi. Nel romanzo, il potere delle parole diventa un’ancora, un modo per affrontare il dolore e trasformarlo, per tramandare un messaggio d’amore che supera il tempo e lo spazio. 

L’ambientazione in una Sicilia rurale e mitologica è affascinante e unica. Come ha sviluppato questa ambientazione e quali elementi l’hanno aiutata a renderla viva per il lettore?

Ho voluto creare una Sicilia che fosse non solo un luogo geografico, ma un vero e proprio personaggio che interagisce con i protagonisti. La Sicilia rurale, con le sue terre fertili e aspre allo stesso tempo, è la cornice ideale per una storia che esplora temi universali come l’amore, il sacrificio e la lotta contro il destino. Gli elementi naturali, come i paesaggi montuosi, le risaie e il mare, diventano simboli di sfide e speranze, di un legame profondo con la terra che definisce l’identità dei personaggi.
A livello mitologico, ho intrecciato la Sicilia con i miti antichi, sfruttando la sua storia millenaria e il suo folklore. La presenza di divinità e leggende che si mescolano alla vita quotidiana dei personaggi ha permesso di rendere l’ambiente ancora più denso e suggestivo. Elementi come il fuoco, la luce e l’ombra sono utilizzati non solo come metafore, ma anche come parte integrante della scenografia, per dar vita a un’atmosfera che è allo stesso tempo magica e reale. Questo approccio ha permesso di trasformare la Sicilia in un luogo che non solo ospita la trama, ma che la ispira, la modella e la amplifica. 

I temi del sacrificio e della ribellione contro le divinità sono antichi e universali. Come ha bilanciato l’elemento mitologico con un’interpretazione moderna e accessibile di questi temi?

Pur attingendo alla mitologia antica, ho cercato di rendere questi temi universali e attuali, collegandoli alle esperienze e alle emozioni che ognuno di noi può vivere. Il sacrificio e la ribellione contro le divinità, pur essendo radicati in tradizioni millenarie, sono temi che parlano della lotta dell’individuo contro le forze più grandi di lui, siano esse esterne o interne. Nella mia interpretazione, ho voluto umanizzare le divinità e i protagonisti, mostrando che anche le figure mitologiche possono essere interpretate come metafore per le sfide e le contraddizioni della vita moderna. Così facendo, ho cercato di rendere il messaggio più accessibile: la ribellione di Agata contro il destino, ad esempio, è un atto che può risuonare con chiunque senta di dover lottare contro l’ineluttabilità della propria situazione, mentre il sacrificio di Corrado è una riflessione sull’amore e sull’autoaffermazione, temi senza tempo che continuano a toccare la sensibilità umana. 

Qual è stata la sfida più grande nel rendere la storia di Corrado e Agata non solo intensa e passionale, ma anche simbolica e ricca di significati?

La sfida più grande è stata quella di bilanciare la passione immediata e palpabile tra Corrado e Agata con i significati più profondi e universali che desideravo trasmettere. Volevo che il loro amore fosse sentito intensamente dal lettore, ma allo stesso tempo che rappresentasse qualcosa di più grande: una lotta contro il destino, la ricerca di libertà, la sfida all’ineluttabilità delle forze esterne. La difficoltà stava nell’intrecciare questi due aspetti senza che l’uno prevalesse sull’altro. Ogni gesto, ogni parola, ogni sacrificio doveva essere carico di significato, ma senza che la storia diventasse troppo pesante o allegorica. Ho cercato di far vivere i personaggi in modo realistico, con emozioni genuine e un’intensità che parlasse direttamente al cuore, ma senza mai perdere di vista il fatto che le loro vicende fossero anche un riflesso di temi più ampi, come il destino, la libertà e la lotta per ciò che è giusto. 

Dove è possibile seguire il suo lavoro di scrittore su internet e sui social?

Il mio lavoro di scrittore è possibile seguirlo attraverso i principali social media e piattaforme online. Potete trovarmi su Facebook e Instagram come G.M. Sicily, dove condivido aggiornamenti sui miei libri, riflessioni personali e progetti futuri. Vi invito a unirvi alla mia comunità online per restare aggiornati su tutte le novità e per condividere insieme la passione per la letteratura.

Dove è possibile acquistare il libro ?

È possibile acquistare “The Poet and the Weeder” come anche i miei prossimi romanzi siciliani direttamente su Amazon, sia in formato Kindle che con copertina flessibile o basta contattarmi sui social.

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